Thursday, July 9, 2009

Good night Canada, how are you?

Superclassifica finale

1- Edmonton

un binario che costeggia il grande Gateway Boulevard per chilometri e poi finisce contro un albero, 4 teatri in 500 metri sull'82esima strada, i caffè indipendenti (tié, Starbucks!), una libreria aperta fino a mezzanotte, il ponte coperto, quello scoperto, due locali con serate musicali anni '80.

2- Winnipeg

i murales colorati con pubblicità anni '50 conservati come Oetzi sotto i ghiacci, il circolo anarchico Mondragon con libreria di testi marxisti, la campana del complesso di S. Boniface che suona a stormo con il vento, la cameriera del bar dell'albergo che è mezza italiana, mezza greca e vorrebbe tanto andar via perchè d'inverno si becca i -50 gradi, la neve sui giardinetti (l'8 di giugno!)

3- Montreal

Vive le Quebec livre, gli indipendetisti del Bloc Quebecois, i turisti yankee presi per i fondelli, il Jazz Festival, il Vieux Port (purtroppo da poco ripulito x i turisti), un negozio di manifestini pubblicitari belle epoque, un ebreo di mezza età barba vestito kippah in mezzo alla folla di ubriaconi in rue S. Cathrine alle 2 e mezza di notte

4- Calgary

le montagne rocciose, la riserva dei Piedi Neri, il club The Whiskey, gli antagonisti del Calgary Potluck, il benzinaio pakistano che mi aiuta e poi mi dice ke sta insegnando l'inglese al suo aiutante albanese arrivato in Canada senza saper dire "good morning".

5- Vancouver

le montagne (non rocciose), il mare, il mare, gli squatter nella zona di Gastown, i locali iperfighetti del centro, i koreani ovunque, la cena offerta dal cliente nella Salmon House con vista a 360 gradi sulla baia (io ho visto solo ke il conto aveva parecchi zeri), il Mod Club dove ballavano anni '60 e sui videowall passavano le immagini di Morandi, Mina, Celentano...

eh, già...


Saturday, July 4, 2009

Free Jazz

Rispetto al Far West in cui ho passato la maggior parte del tempo, Montreal ha un'aria stranamente familiare. Il parcheggio selvaggio nelle strade strette, i maledetti SUV onnipresenti (un vero westerman gira con un polveroso pick-up da 4 tonnellate e il SUV non sa neppure cosa sia...), un manifestino di una vecchia manifestazione firmato da 7 (sette) sigle politiche diverse, tra cui un preoccupante Partito Comunista Libertario (ovviamente qualcosa di totalmente inconcepibile a Ovest, dove al limite potrebbero manifestare per il prezzo della birra), le cubiste in discoteca, le auto che qualche volta si fermano davanti alle strisce qualche volta no, turisti tamarri in giro in per le strade, la musica gratis in piazza (c'è il Jazz Festival, straordinario, mi è capitato di ascoltare la Fanfare du Belgistan), visitatori USA che rimangono allibiti (Oh my Gosh!) di fronte a una casetta del '700 - e probabilmente la credono coeva al Colosseo o giù di lì-, la polizia in assetto da guerra per una manifestazione antirazzista in centro, i locali strettamente divisi per tipo/categoria di persone (quando a Ovest non esistono divisioni di nessun tipo, tutti insieme nello stesso posto, basta avere un qualche cosa addosso, maglietta camicia polo T-Shirt canotta che sia).
E forse, sotto sotto, non è che poi sia così sicuro di preferirla ai miei amici cowboy di Calgary e Regina (pronuncia: Regiaina)... mah...

Friday, June 26, 2009

Paid Island

Calgary è una città abbastanza grande (forse + dispersa, che grande) con un centro città minuscolo... c'è una via dove ci sono tutti i negozi, una tutte le discoteche, una tutti i luoghi "culturali" (secondo me il teatro Serassi di Villa d'Almè non sfigura di fronte all'equivalente calgariano), una tutti i posti "alternativi" (alternativo = locale che non fa parte di una catena). Mi sono imbattuto x caso ieri sera in una delle manifestazioni + importanti della città, il festival di musica indie "Sled Island". Imbattuto nel senso ke non m'interessava granché, ma ormai ero lì (in uno dei 10 pub ke ospitano la rassegna), e quindi...Il primo artista (voce + miagolante pianola), tal "Envelopes FWC" veniva presentato nei manifestini come "l'uomo il cui singolo vi farà cantare per 1 settimana. E se così nn è significa ke siete morti. E, a pensarci bene, neanche questa è una buona scusa". Bene. Il singolo era qualcosa del tipo "Odio la mia vicina", parlato sopra una pianola ke se mi dite dov'è il do centrale la suono ank'io. E x 'sta minkiata, 10 dollari. Oh, il festival è ultra-alternativo, controculturale, se la tira da morire... e tutti -oh, TUTTI- i concerti sono a pagamento. Da 10 a 30 dollari (da 6,5 a 20 euro circa). A pensarci bene, qua si paga tutto. Il parcheggio (solo a pagamento, se parcheggi fuori ti arrestano), la musica, il disgraziatissimo trasporto urbano, l'ingresso in pressoché tutti i locali, i musei (carissimi)...
Il pubblico credo paghi giusto i poliziotti. Per tutto il resto, c'è il privato. Ke profitta...
Ah, c'è una cosa gratis: il caffè. Quello, nelle aziende è sempre gratis (distributori senza monete, basta schiacciare), somministrato in (generalmente) bellissime sale relax per i dipendenti. Molto più belle delle strade lì fuori...

Tuesday, June 23, 2009

Homeless

A Vancouver il numero di homeless (barboni, vagabondi, clochard..) in giro per le strade è impressionante (almeno per un europeo...). Una sera ho parcheggiato fuori mano e, mentre stavo armeggiando con la cartina x capire quale era la strada x arrivare in centro, mi si è avvicinato uno. Si è offerto di darmi una mano, e mi ha accompagnato x i 15 minuti a piedi. Era un ex senza fissa dimora (come dicono i mattinali di questura), finito sulla strada dopo ke aveva avuto un incidente sul lavoro (schiena rotta durante un trasloco). 6 mesi a dormire x strada, e ora aveva trovato da poco una stanza a 200 dollari al mese (e non oso immaginare ke stanza fosse, visto ke a Vancouver Downtown per meno di 1000 dollari al mese non affitti neanche un microlocale...). Al di là delle balle ke potrebbe avermi raccontato, mi viene da pensare ke qui, in Canada, varcare il confine tra una vita normale e una sulla strada forse nn è poi così difficile. Ci sono dei miei colleghi ke vivono a Calgary e hanno metà parenti a Montreal (4 ore di volo) e metà in Scozia. E forse li sentono (telefonicamente) una volta l'anno, a Natale. Alcuni cambiano città 5,6 volte in una vita per seguire la carriera. Alcuni, molto più di frequente. E quindi, rimanere soli è facilissimo. E allora, si è + vulnerabili. Quell'incredibile cosa per cui, se nasci in Italia, tu sei e non potrai mai non essere un bergamasco, un veronese, un triestino, un pisano, un livornese, un genovese... Quella cosa per cui gli italiani fanno qualche volta dei viaggi assurdi x tornare a casa (x votare, x Natale, x il compleanno dei genitori...), xkè la casa è là, anke se poi magari vivono a Washington... ecco questa cosa, qui in Canada, semplicemente non ha nessun senso.

Friday, June 19, 2009

Tim Horton

Ogni città canadese ha periferie esattamente uguali. Probabilmente progettate dallo stesso architetto... ma anche costrutite dallo stesso capocantiere e dagli stessi muratori, sembrerebbe. Ci sono delle unità base che ricorrono sempre (tipo Lego): edificio Starbucks, edificio McDonalds, edificio Subway, edificio Safeway, edificio Wendy's, edificio KFC (il pericolosissimo Kentucky Fried Chicken), edificio The Bay (abbigliamento...tipo Benetton), edificio Tim Horton. Cambiano solo gli accostamenti di questi edifici, generalmente immersi in enormi parcheggi... una volta Tim Horton a destra, Wendy's a sinistra e Subway sul retro, un'altra volta...
A proposito dell'onnipresente Tim Horton (TH per gli amici -ma io NON gli sono amico), questo paradiso delle donuts iperglassate è comunemente considerata la più grande azienda canadese.
E' abbastanza impressionante la fila che si crea fuori dai Tim Horton ogni mattina... ma anche ogni pomeriggio.. e perfino ogni sera...
Decine di persone dentro fuori intorno, decine di macchine in coda per il "drive trhu"...
I prezzi sono bassi, ma in fila alla cassa c'è veramente di tutto: da sottoproletari inevitabilmente ciccionissimi, a uomini + o - d'affari... e poi, mamme in carriera, impiegati di banca, operai, pensionati, muratori...
Il cibo è abbastanza immangiabile (almeno per me), ma sono altre le cose che mi stupiscono:
- i lavoratori sono tutti (tutti) evidentemente non-canadesi: parlano malissimo l'inglese (perfino peggio di me) e a vederli diresti che fino a 5 giorni fa dovevano essere in qualche paese del centroamerica.
- i lavoratori sono tantissimi e totalmente disorganizzati: a volte si vedono 5 persone alla cassa scontrini e solo 3 dietro al bancone consegne, mentre si è formato una fila incredibile alle consegne..
- lo slogan che c'è nei manifestini d'assunzione fuori dal locale, a parte "viene a lavorare a TH!", è " un posto dove puoi avere degli amici". Incredibile.
Al di là di tutto, Tim Horton per me è una specie di paradigma: paradigma dello spreco di calorie inutili (sopra le confezioni c'è scritto: "always fresh". Ma "fresh" cosa?? L'olio di frittura?), servite da chi queste calorie nel suo paese d'origine probabilmente non le ha mai neanche sognate, e paradigma di cosa è diventato il posto di lavoro. Ehi, sei solo, non sai dove sbattere la testa? te lo diamo noi un posto (ringraziaci, idiota) dove puoi avere degli amici. forse...